LIVE IN BUTTRIO
TUTTI I COLORI DEL FOLK AL FOLK CLUB BUTTRIO
(1996) Ribium CDE 09
1) Lino Straulino Fasin un cjant a la cjargnele (trad.) (3.05)
2) Braul Mesedot (trad.) (4.00)
3) Eliseo Jussa Polca (trad.) (2.15)
4) La Cantera Y nada mas (Rodriguez) (3.43)
5) Darbar Mantra Malkauns (Darbar Mantra) (7.38)
6) Aldo Giavitto Viodiu riv (Giavitto) (4.29)
7) Lia Bront & Bruno Vidoni Nympha Dal (trad.) (1.36)
8) Carantan Ziguzaine (trad.) (4.39)
9) Zigozaina Sherele (trad.) (3.10)
10) Moia Branle de Bourgogne (trad.)/ Schiarazula Marazula (Mainerio) (3.35)
11) Bortolussi & Dini Salt, Sun & Time (Cockburn) (3.16)
12) Fûrclap A non’d’é mai stade ploe (trad) (4.15)
13) Ozona Snuff How great is love (trad. Tunisia arr. Ozona Snuff) (6.04)
14) Zuf De Zur Dispari e Pari (Sparagna) (4.31)
15) Nosisà Ballo Francese (Mainerio) (3.17)
16) Arbe Garbe Caramba (trad.) (3.15)
17) La Sedon Salvadie Contrast (trad.) (4.32)
Questo disco è dedicato alla memoria di Fabrizio Durì, presidente del Folk Club Buttrio, prematuramente scomparso il 3 maggio 1996. Quando sei anni fa decidemmo di fondare il Folk Club Buttrio non avremmo mai immaginato che in così poco tempo esso sarebbe diventato non solo un indispensabile luogo di ritrovo per gli appassionati di folk da tutta la Regione, ma anche una delle situazioni da concerto italiane più gradite da parte dei musicisti internazionali (per loro stessa affermazione) per l’atmosfera e la competenza del pubblico.
E così, accanto ai gruppi “storici” del folk locale, vi sono in questo cd altri gruppi alle prime armi (ma già affilate) che si sono rivelati nelle due edizioni della rassegna annuale “La mia banda suona il folk”, organizzata all’interno dell’attività concertistica del Folk Club Buttrio ed aperta anche ad espressioni musicali non friulane. È un messaggio di universalità, di speranza, di accoglienza che abbiamo oggi la possibilità di testimoniare grazie alla disponibilità di tanti musicisti regionali, al sostegno della Provincia di Udine e del Comune di Buttrio e, specialmente e soprattutto, alla famiglia Durì, che con entusiasmo ci ha aperto le porte del proprio locale, facendone la sede del nostro Folk Club.
IL FIORE E L’ORTICA
TUTTE LE FACCE DELLA CANZONE D’AUTORE AL FOLK CLUB BUTTRIO
(1999) Nota CD 3.00
1) Andrea Dell’Orbo Preiera par Tualias (Dell’Orbo) (2.06)
2) Renzo Stefanutti La muart e l’agnul (Stefanutti) (4.08)
3) Andrea Patat Conchita (Patat) (3.51)
4) Franco Ghietti Dietro le città (Ghietti) (4.28)
5) Ennio Zampa Il cjan di nissun (Zampa) (2.48)
6) Attilio Gabai Voglio di più (Gabai) (3.43)
7) Lino Straulino Tanç soldâts son lâts (Straulino) (3.52)
8) Rocco Burtone In grava (Burtone-Olivo) (4.39)
9) Francesco Ursino L’attesa (Ursino) (3.40)
10) Luigi Maieron Fabio da Eme (Maieron) (3.57)
11) Paolo Paolin Cabaretska (Privitera/Viezzoli-Privitera) (4.08)
12) Walter Criscuoli Amor di ferrovia (Criscuoli) (2.52)
13) Sdrindule (Ermes Di Lenardo) Madame (Di Lenardo) (2.27)
14) Walter Iuretig Mi piaccion le donne degli altri (Iuretig) (4.08)
15) Tomaso Romani Tra il dire e il fare (Romani) (5.29)
16) Thomas Kitzmuller Velika Susa (Kitzmuller) (3.18)
17) Loris Vescovo Sigûr (Vescovo) (4.10)
18) Aldo Giavitto Liende di Weiriand (Giavitto) (5.06)
19) Gianfranco Lugano Un fîl (Lugano) (3.00)
UNA SCOMMESSA, UN’ALTRA.
Vinta una scommessa, perché non tentarne un’altra? La rassegna “La mia banda suona il folk”, svoltasi tra il ’94 ed il ’95 e divenuta progetto discografico nel ’96, aveva fatto conoscere, apprezzare e, perchè no, aveva ‘lanciato’ tanti gruppi che nella nostra Regione suonavano il folk di tutto il mondo. Con essi anche il nostro Folk Club si era fatto notare dalla stampa specializzata nazionale, che aveva parlato di tale progetto in termini estremamente positivi. Perchè non riprovarci ancora, ricalibrando il tiro, indirizzandoci stavolta verso i cosiddetti ‘cantautori’ della nostra Regione, menestrelli del ventesimo secolo che, come nelle antiche ballate popolari, raccontano la vita di ogni giorno ed i suoi problemi con l’occhio parzialissimo di chi questi problemi li vive e sa di non poterli risolvere con una semplice canzone? E’ nato così “Il fiore e l’ortica”, una rassegna di cantautori regionali che ci ha accompagnato con regolarità di appuntamenti attraverso il ’97 ed il ’98 ed oggi, nel ’99, anch’essa viene fissata su CD.
Non è stata una partenza alla cieca, comunque: c’erano amici e soci del Folk Club che si erano fatti valere in importanti rassegne, più e più volte vincendo (tanto per fare due esempi molto significativi) il Premio “Pavanello-Cantautori triveneti” a Trento e quello nazionale, ancor più noto, di Recanati dedicato alle “Nuove tendenze della canzone d’autore”; c’era una canzone d’autore in friulano che già aveva (ed ha) un suo pubblico fedele e agguerrito; e c’erano altri amici quali Rocco Burtone e Francesco Ursino, cantautori, che avevano in mente un progetto del genere. Si è trattato, allora, solo di mettere assieme tutte queste potenzialità ed il progetto è partito. Sono stati oltre una trentina quelli che hanno offerto la loro arte al pubblico di Buttrio e una buona metà di essi è presente su questo disco. Ci auguriamo che l’avventura continui, con occasioni successive anche per gli altri ed i nuovi che nascono con più frequenza di quanto non si immagini.
A parte lo spazio iniziale riservato ad Andrea Dell’Orbo, un romano che canta in friulano, autore della “Preiera” (notissima in Friuli) ed ospite a sorpresa di una serata del “Fiore”, non c’è nessun ordine di presentazione dei brani e degli artisti, nemmeno quello alfabetico; non abbiamo voluto separare quelli che cantano in friulano da quelli in italiano, quelli seri da quelli più ironici, i più noti prima e gli altri a seguire. La vita che raccontano, quella vera, non ha comparti: il ridere ed il piangere convivono, la guerra e l’amore anche e così la speranza e l’amarezza, la meditazione e lo sberleffo, il fiore e l’ortica. E non abbiamo nemmeno inserito i nomi dei tanti musicisti che li hanno accompagnati nelle loro esibizioni al Club: i fari erano accesi per gli autori ed a loro abbiamo dato tutto lo spazio, ringraziando sinceramente, però, chi è stato di valido aiuto per valorizzare testi e melodie appena nati o rimasti nel cassetto per anni. Ci sia permesso esprimere una soddisfazione immodesta per il risultato ottenuto, nella convinzione di aver contribuito ad attirare l’attenzione del pubblico su questo aspetto della musica in Friuli e in Regione. Quanto viene prodotto qui non è meno importante di ciò che nasce a Genova, a Bologna o a Napoli. Se le giurie dei premi nazionali hanno riconosciuto tanti meriti ai nostri artisti, lo hanno fatto per la qualità della loro proposta poetica e musicale e non per altro. Tocca a noi organizzatori credere di più in noi stessi, tocca al pubblico di non far mancare il proprio supporto e tocca alle istituzioni (a partire da quelle locali) sostenere i tentativi emergenti (anche con il rischio di sbagliare) di tante voci poetiche, musicali, artistiche.
Per questo va il ringraziamento del Folk Club Buttrio alla Regione Friuli -Venezia Giulia, alla Provincia di Udine ed al Comune di Buttrio, che hanno creduto in questa idea, patrocinandola. Un grazie, infine, al pubblico numeroso, devoto e competente del Folk Club ed alla famiglia Durì, che dal 1990 ha messo a nostra disposizione una sede ed un locale la cui atmosfera ci viene invidiata ovunque.
ITALIAN FINGERSTYLE GUITAR
POPULAR SONGS AND TRADITIONAL DANCES
DI FRANCO MORONE
(2004) AGC 004
Realizzato in collaborazione tra l’artista ed il Folk Club Buttrio con il patrocinio della Regione Friuli Venezia-Giulia – Presidenza del Consiglio Regionale
1) Saltarella (F. Morone) (3.18)
2) Non Potho Reposare (S. Sini-G.Rachel) (4.15)
3) Tarantella (F. Morone) (2.30)
4) Nebbi a la Valle (Trad.) (1.57)
5) Giovanottina/Tarantella Napoletana (Trad.) (2.04)
6) Stelutis Alpinis (A. Zardini) (3.13)
7) Donna Lombarda/Le Donne Belle (Trad.) (3.16)
8) Vola Vola (A. Albanese) (3.19)
9) Bella Ciao (Trad.) (2.29)
10) Amor Dammi Quel Fazzolettino (Trad.) (3.34)
11) Adeste Fideles (Trad.) (2.09)
12) Comm’é Bellu (Trad.) (245)
13) Mamma Mia Dammi Cento Lire (Trad.) (3.30)
14) Serenata (F.lli Ciervo) (3.21)
15) Calderai/Bigordino-Giga (Trad.) (4.12)
16) Caro Mio Ben (G. Giordani) (2.50)
Italian Fingerstyle Guitar è l’unica raccolta di musica tradizionale italiana per sola chitarra acustica. Questa ricerca ha il pregio di riunire sotto una stessa sonorità brani di origine diversa risaltando tratti comuni e specifiche differenze. La chitarra a corde in metallo ha una speciale vocazione per la musica tradizionale e questo lavoro lo testimonia con un risultato di assoluta bellezza e di autentico spessore.
Sebbene alle melodie si aggiungano elementi di modernità non sempre coerenti, spero questa raccolta offra un contributo al rispetto e alla riscoperta di un carattere musicale più volte dimenticato dall’incessante invasione di modelli di vita e di prodotti finalizzati al solo profitto e lontani dalla cultura e dal sentimento.
(Franco Morone)
I sogni possono realizzarsi Dopo aver ascoltato più volte Franco Morone al Folk Club di Buttrio avevo avuto la netta sensazione che era lui l’artista che poteva concretizzare l’idea che ci girava per la mente da un po’ riguardo ad un disco per sola chitarra che attraversasse le regioni italiane e ne riproducesse, almeno in parte, l’anima musicale.
(Marco Miconi)
FRANCO MORONE
Inserito tra i grandi della scena chitarristica internazionale, Franco Morone è considerato il poeta italiano della chitarra acustica. Ciò che sorprende nei suoi album è la bellezza sia delle composizioni originali che dei temi popolari che rivivono – sotto le sue dita – una seconda giovinezza. Per le sue ricerche in campo didattico, Franco Morone è oggi un importante punto di riferimento per molti chitarristi e appassionati che frequentano i suoi seminari sia in Italia che all’estero.
MUSICA INFINITA
ARMANDO CORSI SUONA TENCO
(2017) NOTA BN CD 475 004
Realizzato dal Folk Club Buttrio con il sostegno dato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia-Giulia al Festival internazionale di chitarra acustica “Madame Guitar”
1) Ragazo mio (L. Tenco) (3.52)
2) Giornali femminili (L. Tenco) (2.58)
3) Cara maestra (L. Tenco) (2.27)
4) Il mio regno (L. Tenco) (3.58)
5) Ho capito che ti amo (L. Tenco) (3.00)
6) Angela (L. Tenco) (2.32)
7) Quando (L. Tenco) (4.21)
8) Andantino (A. Corsi) (4.27)
9) Mi sono innamorato di te (L. Tenco) (2.41)
10) Quello che conta (E. Morricone, L. Salce) (3.31)
11) Impressioni (A. Corsi) (4.51)
12) Un giorno dopo l’altro (L. Tenco) (4.04)
13) La ballata della moda (L. Tenco) (3.46)
14) Ciao amore ciao (L. Tenco) (4.06)
Questo progetto è la trasformazione strumentale, vocale e teatrale della concezione artistica che il maestro Corsi ha di Luigi Tenco. Si descrive il poeta, il compositore, l’interprete, grazie anche alla collaborazione della famiglia e degli amici dell’artista. Di questo progetto fanno parte alcuni scritti inediti dello stesso Luigi, brani strumentali e vocali e un omaggio di composizioni del maestro Corsi, il tutto registrato live in Friuli.
Armando Corsi chitarra, voce, pianoforte (brano 14)
Luca Giugno chitarra, voce (brano 10)
U. T. Gandhi percussioni
Edu Hebling contrabbasso
Bruno Cesselli pianoforte, piano Rhodes
Sandro Amicone voce
ARMANDO CORSI
50 anni di musica iniziati nelle vecchie osterie di Genova per poi passare a collaborazioni con Paco De Lucia, con la crema della canzone italiana e, specialmente, giungere ad una collaborazione pluriennale con Ivano Fossati che ne hanno stabilito l’enorme statura artistica, senza dimenticare gli amici di una vita come Lauzi, Quirici, Rivagli, Arcari ed altri. Pur se innamorato della musica latina, si è anche speso in progetti diversi ed è incredibile la sua capacità di interagire in stupefacenti momenti di improvvisazione.